antonio boronha: sodoma e camorra

26-06-2009
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" ’Tore ’e Criscienzo», citato nelle cronache cittadine di metà Ottocento come il «capintesta» della camorra partenopea, viveva a Montecalvario. La sua influenza si estendeva dalla Vicaria al Porto e assieme alla famiglia gestiva, praticamente in regime di monopolio assoluto, il florido mercato della carne di maiale. Tangenti e imposizione di forniture a tutte le taverne della città. Praticamente racket ante litteram. Allora come adesso, dunque, il cuore della malavita locale pulsava nel Centro storico di Napoli. Allora come adesso, inoltre, la strategia della camorra era di carattere prettamente economico. Com’è cambiata in un secolo e mezzo di storia partenopea l’organizzazione e la struttura dei clan malavitosi? Molto, e al tempo stesso pochissimo. Si sono diversificati enormemente, questo è chiaro, gli affari criminali. Se l’attività estorsiva e il controllo della prostituzione che ancora oggi costituiscono una fetta rilevante del bilancio della camorra — rispettivamente 4703 e 587 milioni di euro di fatturato nel 2004 secondo Eurispes — fruttavano potere e denaro già nell’Ottocento, i due grandi business del contrabbando di sigarette e del traffico di droga emergono solo nella seconda metà del Novecento. Oggi, poi, le indagini della magistratura dimostrano come la camorra, seguendo il trend della globalizzazione, si sia spinta sempre più sui mercati internazionali, riciclando il denaro sporco in attività commerciali e imprenditoriali dalla Scozia alla Cina. "(sobre a 'camorra napolitana')luís filipe vieira tem reclamado para si a pretensa liderança do que chama, 'a luta contra a máfia instalada no futebol'. tendo em conta os resultados da sua equipa até à data, sem qualquer sucesso, diga-se em abono da verdade.hoje o 'teatro de operações' da 'armada' encarnada está situado em nápoles, região sob o controlo do poder 'camorriste', sendo que por aquelas paragens é praticamente nula a influência mafiosa.estou certo que o presidente benfiquista é conhecedor destas duas realidades pelo que, se espera, não confundirá o 'inimigo' nem, sobretudo, as armas que mais eficazmente terão de ser utilizadas.ou seja: não se deixando 'sodomizar' pelos italianos, o 'benfica', que seja ao mesmo tempo capaz de lhes responder com mais e melhor futebol e menos conversa...da treta.


" ’Tore ’e Criscienzo», citato nelle cronache cittadine di metà Ottocento come il «capintesta» della camorra partenopea, viveva a Montecalvario. La sua influenza si estendeva dalla Vicaria al Porto e assieme alla famiglia gestiva, praticamente in regime di monopolio assoluto, il florido mercato della carne di maiale. Tangenti e imposizione di forniture a tutte le taverne della città. Praticamente racket ante litteram. Allora come adesso, dunque, il cuore della malavita locale pulsava nel Centro storico di Napoli. Allora come adesso, inoltre, la strategia della camorra era di carattere prettamente economico. Com’è cambiata in un secolo e mezzo di storia partenopea l’organizzazione e la struttura dei clan malavitosi? Molto, e al tempo stesso pochissimo. Si sono diversificati enormemente, questo è chiaro, gli affari criminali. Se l’attività estorsiva e il controllo della prostituzione che ancora oggi costituiscono una fetta rilevante del bilancio della camorra — rispettivamente 4703 e 587 milioni di euro di fatturato nel 2004 secondo Eurispes — fruttavano potere e denaro già nell’Ottocento, i due grandi business del contrabbando di sigarette e del traffico di droga emergono solo nella seconda metà del Novecento. Oggi, poi, le indagini della magistratura dimostrano come la camorra, seguendo il trend della globalizzazione, si sia spinta sempre più sui mercati internazionali, riciclando il denaro sporco in attività commerciali e imprenditoriali dalla Scozia alla Cina. "(sobre a 'camorra napolitana')luís filipe vieira tem reclamado para si a pretensa liderança do que chama, 'a luta contra a máfia instalada no futebol'. tendo em conta os resultados da sua equipa até à data, sem qualquer sucesso, diga-se em abono da verdade.hoje o 'teatro de operações' da 'armada' encarnada está situado em nápoles, região sob o controlo do poder 'camorriste', sendo que por aquelas paragens é praticamente nula a influência mafiosa.estou certo que o presidente benfiquista é conhecedor destas duas realidades pelo que, se espera, não confundirá o 'inimigo' nem, sobretudo, as armas que mais eficazmente terão de ser utilizadas.ou seja: não se deixando 'sodomizar' pelos italianos, o 'benfica', que seja ao mesmo tempo capaz de lhes responder com mais e melhor futebol e menos conversa...da treta.

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