Cãocompulgas: Dialogo con la signora

03-08-2010
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Giuseppe CorradinoChe fai? Lo so che sei lì, che mi aspetti…ma è presto, ripassa più tardi.Gia sento il respiro tuo freddoche gela il mio sangue di vita.Sei nera e smagrita,sei cupa e profonda,per bocca hai una buca, una fossa infinita.E’ tanto che chiami, ma io non rispondo,mi offri il riposo, io voglio la vita.Mi vuoi alla finestra, mi attendi da basso,mi chiami pian piano, io grido alla vita.Le braccia son lunghe, sottili, nervose,mi vogliono in fretta, oh morte veloce!Tu ghigni felice e aspetti paziente…ti senti sovrana, ti senti potente.Non prendermi ancora, ti chiedo implorante,ho tanto da fare, ho troppo da amare.Lottiamo se vuoi, non vedi? Son viva.Io parlo, e tu no, tu non hai vita.io rido, io grido, io scrivo! Io piango.E sento il sapore del sale.Il sangue s’è fatto più rosso,il cuore mi batte vitale…Il pugno è una morsa di ferro,ti guardo, ti sfido, ti piego, la nostraè una lotta mortale!Tu fuggi lontana, sconfitta, ma prestosarai di ritorno.La fronte è imperlata di ghiaccio sudore,son stanca, sfinita, di lotta cruenta.Abbraccio i miei figli, ma loro non sanno, e tu sei lontano in questo mio affanno.Non prego, non credo, ho troppo sofferto…Aspetto qualcosa… che ancora non vedo.Per questo ho lottato, per questo io spero.Maria Grazia Nigi


Giuseppe CorradinoChe fai? Lo so che sei lì, che mi aspetti…ma è presto, ripassa più tardi.Gia sento il respiro tuo freddoche gela il mio sangue di vita.Sei nera e smagrita,sei cupa e profonda,per bocca hai una buca, una fossa infinita.E’ tanto che chiami, ma io non rispondo,mi offri il riposo, io voglio la vita.Mi vuoi alla finestra, mi attendi da basso,mi chiami pian piano, io grido alla vita.Le braccia son lunghe, sottili, nervose,mi vogliono in fretta, oh morte veloce!Tu ghigni felice e aspetti paziente…ti senti sovrana, ti senti potente.Non prendermi ancora, ti chiedo implorante,ho tanto da fare, ho troppo da amare.Lottiamo se vuoi, non vedi? Son viva.Io parlo, e tu no, tu non hai vita.io rido, io grido, io scrivo! Io piango.E sento il sapore del sale.Il sangue s’è fatto più rosso,il cuore mi batte vitale…Il pugno è una morsa di ferro,ti guardo, ti sfido, ti piego, la nostraè una lotta mortale!Tu fuggi lontana, sconfitta, ma prestosarai di ritorno.La fronte è imperlata di ghiaccio sudore,son stanca, sfinita, di lotta cruenta.Abbraccio i miei figli, ma loro non sanno, e tu sei lontano in questo mio affanno.Non prego, non credo, ho troppo sofferto…Aspetto qualcosa… che ancora non vedo.Per questo ho lottato, per questo io spero.Maria Grazia Nigi

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